Qual è la cosa più importante per fare carriera?
Qualcuno può pensare all’impegno e alla dedizione che si può profondere nel lavoro. Sicuramente è un elemento imprescindibile. Senza preparazione non si scala il successo.
Ci deve poi essere un ambiente dinamico e meritocratico.
Quanto al “capo” è importante che sia diretto, determinato anche nei NO. Gli alt ben piazzati sono quelli che spingono avanti e non che arrestano il percorso di crescita, semplicemente non fanno perdere tempo.
Quanto al “dove andare” la riflessione che vogliamo fare con questo post pone l’attenzione proprio sulla meta. A volte si è così acerbi che non sempre è chiaro dove si può arrivare.
Un mentore fa questo, individua il percorso di carriera e guida, come un buon navigatore.
Persino Bill Gates e Mark Zuckerberg hanno avuto un mentore.
Per Bill Gates lo è stato Warren Buffett. Per Mark Zuckerberg è stato Steve JobsForse non tutti sanno che Steve Jobs si ispirò a un certo Stewart Brand, un esponente della controcultura californiana degli anni ’60-’70 che teorizzò per primo l’insurrezione digitale come processo di liberazione e di rivolta collettiva nonché il concetto di computer come “potere personale” coniando così l’espressione personal computer.
A maggior ragione in un ambiente come quello di SAP non solo è difficile entravi ma perdere l’orientamento, fra i tanti moduli e le continue innovazioni, è quasi una certezza.
La complessità del mondo poi è tale per cui non a tutti è dato visualizzarne le tendenze. Specializzarsi nelle AI, nel Machine Learning o dare ascolto a quel talento da Data Scientist? Di cosa avranno bisogno le aziende fra 3 o 5 anni?
Il servizio di job coaching incluso nella Masterclass di Aim Docet serve proprio a questo: a conoscere ciascuno di voi e a indicare la via per intraprendere, senza inutili intoppi e ritardi, una brillante carriera nell’Information Technology.