La scuola torna ad essere delle competenze e non più scuola delle conoscenze!
L’avvento delle digitalizzazione ha spazzato via anche gli ultimi retaggi legati all’apprendimento nozionistico perché ormai le infomazioni sono tutte online e a disposizione di chiunque in qualunque momento.
Torna la scuola delle competenze!
Esattamente come nel tempo delle corporazioni, quando si imparava un mestiere: non c’erano voti, non c’erano pezzi di carta che attestavano un saper fare. Un ciabattino faceva l’appendistato e, dopo un certo tempo di prova (o dovremmo dire “dopo un po’ di prove”) o diventava ciabattino o no.
Lo storico saggista Yuval Noah Harari, nel suo libro Homo Deus racconta proprio come la necessità economica-finanziaria derivante dall’industrializzazione, ad un certo punto della storia abbia “infettato” il mondo accademico portando all’invenzione di voti e diplomi. Da quel momento in poi qualcosa di irreale, come un’istituzione, avrebbe condizionato la vita reale delle persone.
Purtroppo Yuval chiude un po’ frettolosamente il capitolo ricordando che nel futuro saranno gli scienziati e i ricercatori a fare la differenza.
Per fortuna ci viene in soccorso il numero 13 della rivista La Chiave di Sophia il quale, essendo tutto dedicato al senso del tempo, riflette sul cambiamento della scuola e il senso della scoperta.
Se a scuola viene meno la necessità di impartire concetti e si passa ad insegnare un metodo ecco che lo studente si ritrova in prima persona a:
👉indagare un nuovo ambito,
👉elaborare dati e concetti,
👉risolvere un problema.
Ecco che il senso della scoperta crea ❤️emozione e si fissa nella memoria🤗.
In questo contesto riscontriamo molto del nostro lavoro di consulenti, data scientist e docenti. Ed è seguendo questa logica che intendiamo il affinare il metodo formativo di AIM Docet.
Per approfondimenti:
– sito ufficiale www.lachiavedisophia.com per abbonamenti alla rivista
– libro Homo Deus di Yval Noah Harari.